Aidone: tra bellezze archeologiche dimenticate e strade chiuse da 20 anni

Ieri pomeriggio ho fatto un salto ad Aidone, bellissima cittadina immersa in mezzo ai boschi con una storia millenaria, se si pensa che nel suo territorio si trova il sito archeologico di Morgantina.
Una cittadina bellissima, ma, come al solito, poco promossa e valorizzata dalle politiche turistiche fin qui seguite.
Uno dei gioielli di Aidone è il Museo Archeologico dove è possibile ammirare, tra gli altri reperti rinvenuti nel sito di Morgantina, gli argenti, gli acroliti e, naturalmente, la Dea di Morgantina. Tutti reperti che erano stati trafugati e venduti clandestinamente e che sono rientrati in Italia.
Con un patrimonio archeologico del genere, Aidone dovrebbe essere meta di carovane di turisti, eppure a causa di una cattiva attenzione da parte della Regione Siciliana, il numero delle visite annue non gli rende onore.
Ma le situazioni controverse ad Aidone non finiscono qui.


Dopo la visita al Museo, ci siamo spostati presso la SP 35a una strada percorsa ogni giorno da decine di famiglie e imprenditori agricoli e che da 20 anni è interrotta a causa di una frana, con i residenti che sono costretti a percorrere una deviazione non idonea, oltre che dissestata.
Le risposte che i politici che hanno rappresentato il territorio hanno dato in questi anni sono state contrastanti. Qualcuno ha detto che ci sono i progetti, ma mancano i finanziamenti. Altri che ci sono i finanziamenti, ma mancano i progetti. Segno che nessuno si è seriamente occupato di questa problematica.
Una situazione che ho già vissuto da Assessore comunale, quando si rischiava di perdere i finanziamenti per la manutenzione di una strada provinciale perché il Libero Consorzio non poteva redigere i progetti. Situazione che è stata risolta con la sottoscrizione di una convenzione con il Comune, grazie alla quale l’Ufficio tecnico comunale ha redatto il progetto e che ha consentito di rimettere quell’arteria in condizioni di sicurezza.
Ecco cosa intendo quando dico che la politica deve dare priorità alle tante piccole opere del territorio e lasciar perdere i mega progetti. Ecco cosa intendo quando dico che gli Enti, a tutti i livelli, devono collaborare per risolvere i problemi quotidiani dei siciliani, invece di farsi la guerra perché i vertici politici sono di colore diverso.
È arrivato davvero il momento di cambiare aria alla Regione.

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