Houston abbiamo un problema

Secondo un’indagine commissionata dal sito Facile.it, 4,7 milioni di italiani non hanno pagato la bolletta dell’energia elettrica negli ultimi nove mesi e due terzi di questi ha dichiarato che era la prima volta che saltava il pagamento.

Il problema del caro energia sta mettendo a rischio non solo la tenuta sociale del Paese, ma anche quella economica, con un numero crescente di piccole attività che di fronte ai rincari energetici, decidono di abbassare le saracinesche per sempre.

Si tratta di un problema che mi è stato evidenziato più volte nel corso della recente campagna elettorale che mi ha visto protagonista. Quasi tutti gli esercenti con cui parlavo mi dicevano di bollette raddoppiate o triplicate e mi chiedevano possibili soluzioni al caro energia. La mia risposta non poteva che essere quella di affidarsi alle fonti rinnovabili, autoprodursi l’energia e, così, non essere costretti ad acquistarla a prezzi sempre più alti dai vari fornitori.

Per staccarsi dalla rete, però, servono investimenti e non sempre il singolo esercente è in grado di trovare le risorse, specie in questo momento di crisi.

Una possibile soluzione è costituita dalle Comunità Energetiche Rinnovabili. Ovvero un gruppo di cittadini, imprese, associazioni, Enti Locali che si mettono insieme per auto prodursi l’energia di cui hanno bisogno, condividendola tra di loro. Possono far parte della comunità anche dei semplici consumatori che acquistano ad un prezzo concordato l’energia elettrica prodotta con le fonti rinnovabili dagli altri membri della comunità.

Il bello delle Comunità Energetiche Rinnovabili è che il GSE elargisce un contributo per ogni chilowattora di energia elettrica autoconsumata. Sarà poi la singola Comunità a stabilire come distribuirlo al suo interno tra i propri associati.

In questo processo un ruolo importante deve essere svolto dagli Enti Locali che, almeno all’inizio, devono farsi promotori di tali iniziative contribuendo alla costituzione delle comunità.

Per tale ragione la Regione Siciliana lo scorso 10 giugno ha pubblicato un avviso rivolto ai 391 Comuni dell’isola per la costituzione di una o più Comunità Energetiche Rinnovabili, destinando 5 milioni di euro.

Ai Comuni della ex Provincia di Enna, ad esempio, sono stati destinati complessivamente circa 250 mila euro. Ma ahimè, dei 20 Comuni, solo in 11 hanno presentato la richiesta ottenendo complessivamente quasi 143 mila euro.

I nove Comuni che non hanno presentato la richiesta, perdendo 107 mila euro, sono: Assoro, Cerami, Gagliano Castelferrato, Leonforte, Nicosia, Nissoria, Sperlinga, Troina e Valguarnera Caropepe.

Strano, perché la procedura di richiesta era semplice. Non bisognava presentare progetti, ma solo alcune schede che potevano essere fatte compilare dall’energy manager del Comune o, se si preferiva, da uno dei tanti soggetti che si proponevano di farlo gratuitamente in cambio dell’affidamento del servizio.

Ma la cosa più strana è che tra i Comuni assenti ce ne sono alcuni che godono della fama di essere ben amministrati o i cui Sindaci si sono impegnati attivamente nella recente campagna elettorale anche su questi temi.

L’unica cosa certa è che per l’ennesima volta questi Sindaci hanno perso un’occasione di fare gli interessi della propria comunità e provare a risolvere un problema che, se non risolto, potrebbe comportare la morte economica dei Comuni che amministrano.

Agli esercenti e ai cittadini di questi nove Comuni della Provincia che non hanno potuto usufruire dell’aiuto dei loro amministratori, non resta che fare da soli, come hanno sempre fatto in tutti questi anni in cui sono stati abbandonati al loro destino.

Oppure… Oppure non li lasciamo soli. Mi rendo disponibile, in prima persona, per cercare insieme a loro la soluzione migliore e le aziende da contattare per individuare un modello economico che faccia al loro caso e come M5S continueremo a combattere e a portare le loro istanze e questa tematica che per noi è dirimente, sugli scranni dell’ARS, del Parlamento e sui territori, nella speranza che in futuro tutti i Comuni della nostra Provincia escano da questo Medioevo energetico.

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