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Elezioni o concorso a premi?

“Paese mio che stai sulla collina – disteso come un vecchio addormentato – la noia, l’abbandono, niente – son la tua malattia”.

Le parole di questa nota canzone si adattano allo stato in cui vegeta il bel paesello fondato dal Principe Branciforti.

Ormai Leonforte è solo l’ombra della cittadina che fu. La mancanza di progettualità, l’inerzia delle Amministrazioni che si sono succedute negli ultimi dieci anni, la vicinanza dei centri commerciali catanesi e dell’outlet che hanno tolto clienti ai commercianti locali, l’abbandono in cui versa il centro storico, sono solo alcuni dei fattori che hanno prodotto lo spopolamento e la crisi culturale, sociale ed economica a cui stiamo assistendo.

A tutto ciò si sommano le politiche dei Governi nazionale e regionale che aumentano il disagio sociale.

L’annunciata modifica di uno strumento di politica attiva del lavoro, quale il reddito di cittadinanza, metterà sul lastrico decine di famiglie che non hanno sostentamento.

Lo stop alla cessione dei crediti per le ristrutturazioni edilizie manderà sul lastrico decine di imprese edili che si ritrovano i cassetti fiscali saturi di crediti, in una realtà in cui l’edilizia è stata da sempre una delle attività trainanti.

L’agricoltura, piena di prodotti di eccellenza, soffre la crisi idrica e si ritrova a pagare i miglioramenti agricoli come se si stesse producendo oro.

Il costo dell’acqua che, come emerso in un articolo di un noto quotidiano nazionale, è il triplo di quello di Milano.

I prezzi energetici ancora non ritornano ai valori storici e pesano sulle tasche delle famiglie.

A tutto ciò si somma il dissesto finanziario del Comune con il blocco delle assunzioni in un Ente in cui l’Ufficio Tecnico è retto ad interim dal Responsabile della ragioneria.

Questi sono solo alcuni dei problemi che si ritroverà ad affrontare la prossima amministrazione, eppure da ogni angolo spuntano come funghi i candidati a Sindaco.

Progetti, zero.

Programmi, zero.

Politiche, zero.

Solo candidati sindaci.

Tizio annuncia in pompa magna la sua candidatura, non presenta uno straccio di programma, un progetto, una squadra. Niente.

Il giorno dopo arriva Caio. Poi Sempronio.

L’unico progetto politico serio degli attuali candidati sembra essere la conquista della poltrona.

L’obiettivo sembra essere solo quello.

E chi prova a dire “prima di individuare il candidato, pensiamo al progetto politico e poi decidiamo chi è la persona che può portarlo avanti” viene guardato in modo strano, come se si trattasse di un marziano, un alieno che parla una lingua sconosciuta.

Ma forse è la conseguenza di una legge elettorale che punta i riflettori in modo esclusivo sul Sindaco.

Quindi niente progetti, niente programmi, solo un concorso a premi in cui si vincono gli scranni di Sindaco, Assessore e Presidente del Consiglio.

E naturalmente dei cittadini e dei loro problemi se ne parlerà un’altra volta.

Chissà, magari nella prossima campagna elettorale dopo che il nuovo Sindaco avrà nominato altri 15 Assessori per poter accontentare tutte le correnti e gli spifferi politici che lo hanno sostenuto.

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