Tanto tuonò che piovve… nella nuova Amministrazione di Leonforte

“La prossima Amministrazione di Leonforte deve essere di rottura con quelle degli ultimi 10 anni e come si può pensare di esserlo se ci si allea con chi ha fatto parte di quelle esperienze?”

Così scrivevo lo scorso 14 marzo nell’articolo in cui raccontavo le trattative in corso a Leonforte tra il PD ed il M5S per un possibile accordo alle elezioni amministrative.

Una delle ragioni per cui ci voleva discontinuità è stata svelata qualche giorno fa. Da un articolo di Live Sicilia abbiamo appreso che la Procura della Repubblica di Enna ha condotto delle indagini riguardanti i bilanci comunali approvati dal 2015 al 2019 e avrebbe comunicato la conclusione delle indagini ai componenti delle giunte Sinatra e Barbera.

Oltre ai sue sindaci, sembra che hanno ricevuto la comunicazione di conclusione delle indagini i componenti delle due giunte, il Responsabile della Ragioneria e 4 Revisori dei Conti, per un totale di 14 persone.

La comunicazione di conclusione delle indagini, in genere, è la chiave che apre la porta del rinvio a giudizio.

Tra gli indagati figurano l’attuale Assessore Pedalino e il fratello del Sindaco, all’epoca componente della Giunta Sinatra.

Adesso è chiaro il motivo per cui il M5S chiedeva discontinuità?

Il motivo per cui aveva manifestato al PD le perplessità riguardo un accordo con il gruppo “Leonforte al Centro” che fa riferimento all’ex Sindaco Sinatra?

Il motivo per cui Piero Livolsi non poteva essere la persona giusta per rappresentare la discontinuità?

Non ci voleva un mago per sapere che sarebbe finita così.

La dichiarazione di dissesto di un Comune non è una cosa normale che si fa tutti i giorni e, soprattutto, non va fatta a cuor leggero.

Dichiarare il dissesto, significa scaricare sui cittadini e sulle imprese l’inefficienza della macchina amministrativa e politica di un Comune. Ed è per questo che ogni volta si indaga su due fronti.

Uno è quello giudiziario che, come abbiamo visto, ha prodotto il primo passo. L’altro è quello contabile con la Procura della Corte dei Conti chiamata a stabilire se ci sono state responsabilità tra amministratori politici e funzionari.

L’abbiamo visto a Catania, dove dopo diversi anni l’ex Sindaco Bianco è stato condannato dalla Corte dei Conti per il dissesto del Comune con l’impossibilità a candidarsi per 10 anni.

Ai rappresentanti regionali, provinciali e locali del PD è stato rappresentato tutto ciò. Ma la loro risposta è stata un prendere o lasciare.

Adesso chi ha voluto questa scelta dovrà assumersene le responsabilità politiche. Chi ha messo per l’ennesima volta in imbarazzo l’Ente, dovrà assumersi la responsabilità.

Adesso il Sindaco che farà?

Pretenderà le dimissioni dell’Assessore indagato?

Se le dimissioni non arriveranno, si chiuderà dietro il famoso mantra del “noi siamo garantisti, lasciamo che la magistratura faccia il suo lavoro” o ritirerà le deleghe?

E nel caso in cui dovesse esserci un processo, chiederà la costituzione del Comune come parte civile o si troverà in imbarazzo perché tra gli accusati potrebbe esserci anche il fratello?

Ecco a cosa serviva la discontinuità.

Ad evitare queste situazioni imbarazzanti.

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