Reddito di Cittadinanza: nessuno deve rimanere indietro

Giovanna è una ragazza che lavorava come cameriera in un locale.
Un giorno rimane incinta e viene licenziata dal proprietario. In quel momento comincia la disperazione perché, essendo sola e senza famiglia, non sa più come mangiare.
Alfredo è un giovane laureato che vive lavorando saltuariamente presso vari studi professionali con contratti a termine rinnovati di volta in volta.
Un giorno ha un incidente e adesso vive con una pensione di invalidità che non gli permette nemmeno di pagare le bollette.
Maurizio è un operaio edile che ha lavorato per anni con un’impresa.
Un giorno l’impresa fallisce e lui a 50 anni si ritrova senza un lavoro perché è troppo vecchio per lavorare e troppo giovane per la pensione.
Loredana è una professionista titolare di uno studio avviato.
A causa di una malattia è costretta a lasciare il lavoro e vendere tutto ciò che aveva per curarsi. Adesso è disoccupata e vive grazie alla pensione dei genitori.
Queste sono solo alcune storie verosimili di persone che grazie al reddito di cittadinanza possono avere un riscatto sociale.
Persone che, senza questa misura, prima o poi sarebbero finite a vivere sotto un ponte.
Invece grazie al reddito di cittadinanza, riescono a fare la spesa e a comprare quel poco di cui hanno bisogno, mettendo in circolo delle risorse che altrimenti non ci sarebbero state e, quindi, aiutando anche l’economia locale.
In cambio viene chiesto loro, nel caso in cui siano abili al lavoro, di donare 8 ore settimanali del loro tempo alla collettività in servizi di pubblica utilità.
Quindi, a chi vi dice che i percettori del reddito di cittadinanza sono dei furbi che passano le loro giornate sul divano o che incassano il reddito e poi svolgono un lavoro in nero, rispondetegli di andare dal loro Sindaco e chiedergli come mai non ha attivato i PUC o di andare dai Carabinieri e denunciare chi percepisce il reddito e lavora in nero.
Ciò che è successo a Giovanna, Alfredo, Maurizio o Loredana, può succedere ad ognuno di noi, ad uno dei nostri figli, ad un nostro parente, ad un amico, ad un vicino di casa.
Parlare per frasi fatte pronunciate dal politico di turno che mistifica la realtà perché deve demolire una misura che restituisce un po’ di dignità alle persone in difficoltà, non è degno di un Paese civile.
Quindi, pensateci prima di dire di cancellare il Reddito di Cittadinanza.
Potreste averne bisogno anche voi!

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